domenica 22 marzo 2009

Consiglio di Circolo del 13.03.2009

Il 13 marzo nuova seduta del Consiglio di Circolo dedicata il larga parte alla discussione e approvazione del bilancio del Circolo (programma annuale).

Bilancio
Il bilancio del Circolo è stato approvato all'unanimità. E' un bilancio che non consente ampi margini di manovra. Il budget, già esiguo nel 2008 è stato ridotto per il 2009. Alcune note tratte dal bilancio:

Compatibilmente all’esiguità dei finanziamenti previsti, prevalentemente concentrati tra le spese di personale contrattuali e/o obbligatorie, il programma annuale 2009, in coerenza con il Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2008/09 della Direzione Didattica di Rapallo, destina le risorse nella prospettiva di realizzare i seguenti obiettivi:
  • ottimizzare il funzionamento degli uffici di Segreteria e Direzione;
  • proseguire nell’iter metodologico per ottenere la certificazione di qualità da parte del Circolo (interrotta non per mancanza di requisiti ma per mancanza di fondi);
  • favorire l’applicazione delle nuove tecnologie alla didattica, con manutenzione specializzata e, qualora necessario, rinnovo e potenziamento dei PC in uso;
  • consentire la realizzazione di almeno uno o più progetti didattici specifici correlati alle esigenze di ogni plesso;
  • supportare l’attività didattica con la disponibilità di idoneo materiale tecnico-specialistico di consumo a disposizione degli alunni;
  • sostenere la formazione di tutto il personale docente e non docente;
  • garantire le condizioni di igiene e sicurezza in tutti gli ambienti;
  • assicurare al circolo adeguata immagine, visibilità ed integrazione nel contesto territoriale;
  • mantenere gli attuali collegamenti alla rete intranet ed internet;
  • favorire l’accesso da parte dell’utenza alle informazioni e alla documentazione mediante l’utilizzo del sito web della Direzione Didattica http://www.cdrapallo.it/.
Tra le altre voci segnaliamo i 18.000 € di finanziamento da parte del Comune di Rapallo.

Gite di istruzione
E’ stata approvata una serie di gite di istruzione: Villaggio del Ragazzo e Fiume Entella, Prato Rondanino, Sede ACI Genova (Sicurezza Stradale), manifestazione organizzata dalla RAI per il 3 aprile.

Donazioni
Uno studio fotografico operante in città ha donato al Circolo una macchina fotografica digitale.

Iscrizioni
Chi legge quotidianamente i giornali avrà certamente avuto la percezione che, dopo le manifestazioni di inizio anno organizzate per contrastare i provvedimenti del Governo sulla scuola, fermento e preoccupazione per come verrà garantito e organizzato il servizio il prossimo anno scolastico sono tutt’altro che sopiti.

Non ci sono ancora certezze, solo nelle prossime settimane (probabilmente ad inizio maggio) si conosceranno le dotazioni di personale assegnate ai vari Circoli e Direzioni Didattiche.

Per il momento ci sono delle proiezioni fatte dalla CGIL sulla base dei regolamenti che governano proprio i processi di definizione degli organici: secondo queste previsioni ci sarebbero pericoli reali di un ridimensionamento del personale.

Riportiamo tre di articoli (tratti da “La Repubblica” del 18 e 19 marzo 2009 e dal sito Business Online su dati riportati da Tuttoscuola) che sintetizzano lo scenario di queste settimane.

Nei primi due (cliccare qui e qui) viene descritta la situzione (molto positiva) delle iscrizioni a livello nazionale ed evidenziata - appunto - la preoccupazione che la scuola non riesca a fare fronte a tali richieste.

Nel secondo si parla delle proteste che hanno preso corpo a Genova (e che quindi riguardano anche il nostro Circolo essendo medesimo il Provveditorato). In questo secondo articolo si arriva ad una ipotesi, francamente desolante: l’idea che ci sia bisogno di appoggiarsi a cooperative (o comunque a personale esterno alla scuola) per garantire il servizio a causa della scomparsa della compresenza. (cliccare sull'immagine sotto).




L’ipotesi, dicevamo, è desolante perchè le famiglie si dovrebbero accollare l’onere di un esborso che andrebbe a gravare sul bilancio (nell’ipotesi migliore) con il rischio che qualche famiglia, non potendo sborsare il denaro per questa che diventerebbe a tutti gli effetti una tassa, sarebbe costretta a rinunciare al servizio mensa (con il rischio che salti qualche pomeriggio).

Se così fosse si instaurerebbe un principio privatistico nel mondo della scuola. Insomma, invece di andare avanti si torna indietro. Se si dovesse avverare questa situazione si creerebbe certamente un vulnus: la scuola pubblica è – e deve rimanere – per sua stessa natura accessibile per tutti. Tutti con lo stesso livello di accesso, tutti agli stessi blocchi di partenza.

I bilanci dei Circoli – risicati, in termini di disponibilità che non siano quelle strettamente attinenti al funzionamento - non permettono certamente di far fronte a questa ipotetica situazione. Altri soggetti pubblici sarebbero dunque chiamati a fare la loro parte: Regione, Provincia a Comuni in primo luogo.

Appena conosceremo qualche dato lo diffonderemo.

Vedremo se le spie di allarme, accese ad inizio anno durante le settimane che hanno accompagnato la riforma e che oggi precedono le definizioni degli organici, sono vere oppure se - come ci auguriamo - sono solo segnali di un falso allarme.

lunedì 9 marzo 2009

Consiglio di Circolo del 2 marzo 2009

Gite di istruzione
Tutte le gite di istruzione sono state approvate. Tra le mete si segnalano: Monte di Portofino, Fiume Entella, Villaggio del Ragazzo, Prato Rondanino e Piani di Praglia, Museo Archeologico di Pegli, Lorsica, Foresta Agoraie - Lago delle Lame, Savignone (Agriturismo Autra), Luni (La Spezia), Oasi del Teiolo, Museo di Campomorone.

Accesso agli atti
E' stato opportunamente regolamentato l'accesso agli atti relativi al circolo didattico.

Iscrizioni
Sono stati comunicati i dati relativi alla iscrizioni alla prima classe elementare. Il Consiglio ha preso atto con molta soddisfazione che, rispetto all'anno precedente, gli iscritti sono aumentati come mostrato nella tabella che segue.

Questo il dettaglio delle iscrizioni per plesso:

La soddisfazione è tanto più grande se si considera che è aumentato il numero degli iscritti a fronte di un decremento degli obbligati.

Come già evidenziato per il dato nazionale, la maggior parte delle iscrizioni riguarda le 30 ore settimanali. Da notare, infine, i numeri del tempo pieno ed in particolare il dato delle scuole Pascoli di Sant'Anna nel cui plesso la domanda di tempo pieno è decisamente aumentata rispetto al passato.

domenica 1 marzo 2009

I primi dati: alle elementari boom di richieste per le 30 ore

Scuola, boom di 5 in condotta. Elementari, nelle preiscrizioni il 60 per cento sceglie le 30 ore
da www.ilsole24ore.com del 1/3/2009

Mentre nelle pagelle del primo quadrimestre si registra una raffica di cinque in condotta, sei famiglie su dieci che hanno iscritto il figlio alla prima elementare per il prossimo anno hanno optato per l'orario di 30 ore. È quello che emerge dai primi dati rilevati dal ministero dell'Istruzione sulle iscrizioni per l'anno scolastico 2009/2010 su un campione di circa 900 scuole. Per i dati definitivi ci vorranno alcune settimane. Per il momento il 3% delle famiglie ha scelto le 24 ore, il 7% le 27 ore, il 56% le 30 ore e il 34% le 40. Questo significa che il 90% ha chiesto il tempo pieno.

Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha rivendicato i meriti della riforma che ha assicurato «più libertà per le famiglie che hanno scelto il quadro orario più adatto per i propri figli». Il ministro Gelmini ha anche ricordato che tutti i modelli orari (24, 27 e 30 ore) prevedono il maestro unico di riferimento «e non solo quello a 24 ore come qualcuno sostiene in maniera imprecisa. Il maestro unico di riferimento sarà una figura indispensabile per la formazione del bambino così come accade in tutti i paesi europei. Solo in Italia erano previsti più maestri per alunno e da quando è stata introdotta questa modalità l'Italia è scesa dal terzo all'ottavo posto nelle classifiche internazionali della qualità delle elementari».

«Se le proiezioni fatte dal ministero dell'Istruzione saranno rispettate, per le iscrizioni alla prima elementare 2009/2010 si prospetta un aumento della richiesta del tempo prolungato. Ora il governo mantenga i suoi impegni e trovi le risorse necessarie», ha commentato Domenico Pantaleo, segretario di Flc Cgil, segnalando che il modello a 30 ore e quello a 40 da soli raccolgono il 90% delle preferenze delle famiglie italiane.

Il ministero dell'Istruzione ha anche diffuso le statistiche sugli scrutini del primo quardrimestre. Pioggia di cinque in condotta, soprattutto per gli studenti dei tecnici professionali. Più in generale, rispetto allo scorso anno, sono aumentate le insufficienze. Alle superiori il 72% degli studenti ne ha riportata almeno una. Le carenze si riscontrano in modo abbastanza uniforme tra le diverse zone del paese (Nord 70,1%, Centro 74%, Sud ed Isole 74,4%). Al vertice delle discipline in cui si registrano più difficoltà ci sono le lingue straniere che hanno superano la matematica con il 63,3% di insufficienze contro il 61,1 per cento.

L'area formativa in cui si registrano le performace peggiori resta quella professionale, con l'80% dei ragazzi che ha riportato insufficienze. Seguono gli istituti tecnici con il 78,1%, i licei artistici e gli istituti d'arte 77,2%, gli ex istituti magistrali con il 70,9% (57,6%), i licei scientifici 64,5% (61,9%), i classici 60,1 (57,6%) e infine i licei linguistici con 59,9%. I più bravi sono comunque i ragazzi del Liceo Linguistico, in cui il 40,1% è arrivato agli scrutini intermedi senza insufficienze. Invece è stata una pioggia di "5 in condotta": 34.311, 8.151 con la sola insufficienza in
comportamento.

Se lo dice l'ISTAT

Presentiamo ancora un altro articolo relativo all'uso del computer nelle scuole indicato dal Ministero come insegnamento non primario. E' evidente che non ci interessa semplicemente la materia del contendere in quanto tale, ma le conseguenze sociali che certi provvedimenti - che possono apparire di secondaria importanza - possono (o non possono) avere. (cliccare qui per il rapporto completo).
Istat, l'uso del computer a scuola riduce il divario sociale
di ROSARIA AMATO - www.repubblica.it del 27 febbraio 2009
Il laboratorio di informatica non costituisce un insegnamento prioritario nella scuola primaria, ha precisato un tecnico del ministero dell'Istruzione, all'indomani del varo della riforma Gelmini. Eppure, rileva oggi l'Istat, nell'ambito dell'indagine "Cittadini e nuove tecnologie - Anno 2008", l'uso a scuola del personal computer ha permesso di riequilibrare, sia pure in parte, le differenze tra i bambini i cui genitori hanno la laurea e i bambini con genitori "con titoli di studio bassi".
Registrando ancora passi in avanti nell'uso delle nuove tecnologie, l'Istat non può fare a meno di registrare le forti differenze nella conoscenza e nell'uso dell'informatica e in particolare di Internet dovute al lavoro del capofamiglia (operaio o libero professionista), al posto in cui si vive (Sud o Centro-Nord) e anche al titolo di studio. E sembra quest'ultima la circostanza più incisiva.
"Il divario tra i bambini e ragazzi di 3-17 anni - spiegano i ricercatori dell'Istat - dovuto al titolo di studio dei genitori è molto forte. Infatti, ha usato il personal computer negli ultimi tre mesi il 66,3% dei bambini e ragazzi con almeno un genitore laureato rispetto al 40,6% di quelli con i genitori con al massimo la licenza elementare con una differenza di 26 punti percentuali".
"I bambini e ragazzi con genitori con titoli di studio bassi - prosegue l'Istat - sono svantaggiati sia nell'uso a casa che nell'uso combinato a casa e a scuola. L'uso esclusivo a scuola permette di riequilibrare leggemente le differenze. Usano il personal computer solo a scuola, infatti, il 6,3% dei bambini e dei ragazzi con genitori con la licenza elementare a fronte dell'1,5% di quelli con genitori laureati. Tuttavia la scuola non riesce a colmare il profondo divario dovuto a un ambiente familiare non favorevole".
Ma almeno, fino ad oggi, ci ha provato. Naturalmente queste cifre sono destinate a cambiare profondamente dal prossimo anno scolastico, con il drastico taglio operato ai finanziamenti per i laboratori informatici. Una scelta, l'ennesima, che penalizzerà tanto di più il Sud. Infatti, attesta l'Istat, "sono le famiglie del Centro e del Nord a possedere le quote più elevate di beni tecnologici".
Mentre infatti il personal computer è diffuso in eguale misura al Centro e nel Nord (oltre il 52%), al Sud si arriva solo al 44,9%. Inoltre, nel Centro-Nord si riscontra la quota più alta di famiglie con accesso a Internet (circa il 45%) e alla connessione a banda larga (circa il 30%) mentre nel Sud e nelle Isole le quote scendono rispettivamente al 35% e al 21% circa. Tra il 2007 e il 2008 il divario tecnologico tra il Nord e il Sud del Paese è anche aumentato (dal momento che la crescita del Nord non è stata equilibrata da tassi analoghi al Sud).
L'unica buona notizia, in materie di disuguaglianze, è la riduzione nelle differenze sociali nel possesso di beni tecnologici. Una riduzione rispetto a un divario che rimane comunque amplissimo: le famiglie con capofamiglia operaio hanno infatti livelli di possesso di beni tecnologici molto inferiori a quelli delle famiglie in cui il capofamiglia è dirigente, imprenditore o libero professionista. Ad esempio, rileva l'Istat, "c'è una differenza di 27 punti percentuali nel possesso di personal computer e di 30 punti nel possesso dell'accesso a Internet". Un abisso, nonostante l'avvicinamento messo a segno nel 2008: infatti nel 2007 il divario era rispettivamente di 38 e di 33,8 punti per il Pc e la Rete.
 
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